Guerriglia nei paesi baltici

Guerriglia nei paesi baltici
parte Occupazione dei paesi baltici
Combattenti estoni, contea di Järvamaa nel 1953, che si rilassano dopo un esercizio di tiro
Data1945-1956
LuogoUnione Sovietica
Casus belliRioccupazione sovietica dei paesi baltici
EsitoVittoria sovietica e smantellamento dei gruppi partigiani
Schieramenti
Fratelli della foresta
Bandiera dell'Estonia Partigiani estoni
Bandiera della Lettonia Partigiani lettoni
Bandiera della Lituania Partigiani lituani
Supporto da:
Bandiera del Regno Unito Regno Unito
Bandiera della Finlandia Finlandia
Bandiera della Svezia Svezia
Bandiera dell'Unione Sovietica Unione Sovietica
Effettivi
50.000 (picco massimo)Ignoto
Perdite
Bandiera dell'Estonia 561 morti e 4 285 feriti
Bandiera della Lettonia 1.458 morti e 5.052 feriti
Bandiera della Lituania 21.103 morti
~20.000 arresti[1]
Bandiera dell'Unione Sovietica Esercito e polizia sovietici:
In Lituania: 12.921 morti[1]
In Lettonia: 1.562 morti e 560 feriti[2]
In Estonia: ignoto
4.000 civili filo-sovietici uccisi dai Fratelli della foresta[1]
Voci di guerre presenti su Wikipedia

Le operazioni di guerriglia nei paesi baltici riguardarono il movimento di resistenza dei Fratelli della foresta in lotta contro le autorità sovietiche tra il 1940 e la metà degli anni '50. Quando i nazisti si ritirarono verso ovest, l'Armata Rossa avanzò nei territori baltici nel 1944, momento in cui si riaccesero le ostilità tra le popolazioni locali, filo-indipendentiste, e i nuovi occupanti.[3][4][5]

  1. ^ a b c (EN) Michael Clodfelter, Warfare and Armed Conflicts: A Statistical Encyclopedia of Casualty and Other Figures, 1492-2015, McFarland, 2017, p. 538, ISBN 978-14-76-62585-0.
  2. ^ (EN) Andrejs Plakans, Latvia: A Short History, Hoover Press, 1995, p. 155, ISBN 978-08-17-99303-0.
  3. ^ Mangulis, V. Latvia in the Wars of the 20th Century. CHAPTER IX, su historia.lv, 14 marzo 2012. URL consultato il 5 agosto 2020 (archiviato dall'url originale il 14 marzo 2012).
  4. ^ (EN) David James Smith, Estonia: Independence and European Integration, Psychology Press, 2001, ISBN 978-0-415-26728-1. URL consultato il 5 agosto 2020.
  5. ^ (EN) Toomas Hiio et al., Estonia since 1944: Reports of the Estonian International Commission for the Investigation of Crimes Against Humanity, Commissione internazionale estone per i crimini contro l'umanità, 2009, pp. 377–378, ISBN 978-9949-18-300-5.

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